Tra gli animali della campagna ve ne sono di grandi, come le mucche e certi maialoni, di medi come cani, gatti e galline e di piccoli come le utili api le noiose mosche e i vermi.
Questa storia racconta dell’astuzia di un verme saggio e del coraggio di alcuni giovani vermicelli.
Il capo di tutti i vermi di quella fattoria era grande grosso un po’ scolorito e aveva grandi baffi bianchi e un ciuffo di peli ricci sulla testa che non si sapeva più se erano stati capelli o erano nati dopo.
Viveva in una grande caverna vermica (insomma un buchetto di talpa) proprio sotto al pollaio e aveva passato tutta la vita a pensare ad evitare i becchi delle galline, che si sa, tanto furbe non sono ma se vedono un verme sanno esattamente cosa fare.
Un bel giorno gli venne un’idea e preparò un disgustoso intruglio a base di disgustose cose come la cacca, l’aceto, l’acetone e la vernice rancida.
Tutte le verme di casa protestarono ma lui felice volle convocare una Riunione Generale di Tutti i Vermi della zona per presentare il suo piano.
Così fu che tutti i vermi, vermetti e vermazzi vari arrivarono passin passetto alla caverna, o meglio, piega slancia nel loro tipico modo vermico.
E quando ebbero tutti preso posto, (dal brusio si capiva che si stavano chiedendo cosa fosse quella vasca puzzolente) il Gran Vermone prese la parola.
“Cari vermi tutti!” inizió con piglio deciso, “ho trovato il modo di evitare di finire in pasto alle galline” (dal brusio si capiva che erano tutti stupiti e increduli) “ma mi servono due o tre vermi molto coraggiosi per l’esperimento” (dal brusio si capiva che i vermi tanto coraggiosi di solito non sono… d’altra parte i modi di dire non nascono per niente).
“allora miei prodi vermi? questi volontari??” e fu a questo punto che si fecero avanti due giovanissimi vermetti baldanzosi: Lomelo e Babuele.
Il gran Vermone senza aspettare un attimo li buttò nella fetida vasca e li spinse da un buchetto proprio vicino alle Tre Galline Terribili. I due simpatici vermotti non ebbero neanche tempo di aver paura che furono beccati!!
Ma… con dei gran versi tipo bleah puà e che schifo le galline a turno li sputacchiarono via!
Fu così che fecero ritorno alla caverna e furono portati in trionfo: da quel giorno il 15 luglio è la festa degli sputivermi.
La storia non racconta se dopo di loro abbia mai tentato qualcun altro di ripetere l’impresa.