statue di marmo nere su nero: un catalogo che si apre a leporello, foto che costringono a nuove interpretazioni, stupori del fotografo che non le riconosce neanche, ragionamenti del filosofo, allitterazioni del letterato e aggiornamenti del conservatore del museo che le vede daccapo
soprattutto una dimostrazione palese tautologica evidente e anche un po’ palindroma di alcuni fatti:
1. il degrado aggiunge pathos all’opera
2. il restauro è interpretazione
3. la foto è interpretazione che non modifica la materia
4. lucaforno usa un punto di vista più artistico dell’arte stessa
ps il titolo di mostra e catalogo è perfetto