walking around San Francisco

primo giorno di orientamento in quasi 27 mila passi (girare in compagnia stimola ed è andata benissimo: mai avuto tre “figli” maschi, divertente!)

punto di inizio: la cattedrale dell’Assunta nella festa dell’Assunta, approriato anche perché è un edificio che gioca con il cemento armato (già come il ponte crollato a Genova) ma lo fa molto meglio di quello che pensassi;

dei vari asterischi turistici che abbiamo smarcato a ritmo serrato segnalo i murales e la vista di Coit Tower e poi il City Lights Bookstore, dove comincio a prendere contatto con la cosa più accattivante di questa città: la sua creatività, dev’essere il questo il suo genius loci: stupore ed energia, sai come una tipa bella ma senza pretese?

Tipa sobria e splendida, trasandata con gusto, creativa nei particolari e libera.

E questa cosa torna bene con l’assurdo ordine delle strade che se ne fregano delle pendenze: una città fatta di regole e di saperle trasgredire…

first day: California dreaming the travel

colonna sonora

Non è proprio inverno quando parto per San Francisco, ma questa è la canzone che ti viene in mente per prima.

Una fitta di gelo in partenza sotto la pioggia intensa la provo lo stesso, è crollato il ponte che mi ha sempre fatto paura.

Ricevo il messaggio che sono già in aereo. proprio prima di spegnere il telefono.

Affronto la notizia senza stupore, ma ovviamente questa agghiacciante novità entra a far parte dei pensieri fissi del viaggio, con le tante sfumature possibili.

Per me il tempo è invece quello di vivere e partire. Allontanarmi dalla realtà quotidiana e andare a vedere questa California che di solito si sogna solo. Dopotutto vado a trovare un pezzo del mio cuore.

E la prima sorpresa è stata incontrare dei compagni di viaggio per i primi giorni: una cosa buffa e interessante, strana combinazione del caso, persone conosciute, sì, ma pochissimo, che spontaneamente diventano parte dell’avventura per quattro giorni.

Ve li presento uno per giorno: firstofall è mother, una donna forte nella calma, abituata a tenere a bada una certa entropia e very bike oriented; CdV perfetta per me, abbiamo molti riferimenti in comune (e non lo sapevamo neanche) è decisa e adattabile insieme.

Si vola sul ghiaccio del nord, appunto California dreamin’

lampada da montagna

l’amicizia è una cosa calda e avvolgente come un gomitolone di lana, con un interno solido come il cemento e ti illumina fino negli angoli

grazie #farmacistailluminato

Museion (ci voleva)

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un salto a Bolzano quasi per caso (c’è qualcosa di casuale nei giorni che passano e nelle decisioni che si prendono?) è stato un refrigerio cerebrale

a girare a caso per le sale

a salire e scendere le scale

entrare nelle cose chiuse

passare in quelle aperte

filmare e ammirare

fotografare e

respirare

 

 

il regno

finito adesso

perfetto, semplicemente perfetto,

va liscio come l’olio

profondamente essenziale

divertente e serio

l’ho riempito di orecchie virtuali, evidenziati vari e poche note dove mi sembrava ci fossero piccoli errori

mi coinvolge a tutto tondo

grazie a chi me lo ha suggerito

(forse non poteva sapere quante corde tocca del mio animo e del mio cervello e quanto mi ispira)

diceva che è ben scritto e che l’autore ha un punto di vista molto interessante, giusto. ma non è quello il punto.

è che sa sviluppare una intuizione fondamentale di questi tempi: la verità esiste ed è mistero, si può tranquillamente passare la vita a cercarla con gusto e brio

terza digressione: Idra

non potevamo farci mancare un’isola, un giro della Grecia terrestre senza percepire quella marina sarebbe stato scemo

però il vero senso di questo viaggio nel viaggio ce l’ha dato l’imbarcarsi, il prendere il largo, l’immaginare Paolo in ogni sua partenza e anche Pietro nella notte nella tempesta che ha coraggio e poi paura e poi qualcuno lo tira su…

e spingendo lo sguardo più lontano abbiamo anche potuto scorgere il gesto di sciogliere le vele, l’abbandono di Paolo alla fine della corsa

lui che ha conservato la sua spericolata fede

quinta tappa: Atene

beh qui la storia di Paolo è a pochi metri dalla grande storia che tutti sanno quella che si studia quella che ci vengono le crociere quella che serve per il turismo quella che il tempio di Atena Nike è lo sponsor

ma qui lui ha detto cose che sono rimaste, parole come pietre scolpite nel metallo all’aeropago

quarta tappa: Corinto

vi dico subito che ai tempi di Paolo Corinto era un gran bordello, anche in senso buono… un tempo splendida poi distrutta dai romani, in seguito ricostruita e ripopolata da gente di tutto l’impero

ci sta che Paolo vada a incontrare gente che ha una gran voglia di sentire la buona notizia

e che questa comunità cresca subito tantissimo

ci sta anche che prendano un tot di cantonate visto l’andazzo in cui si trovano

ma la cosa bella è che così lui scrive un paio di lettere con un sacco di roba importante dentro, anzi direi fondamentale

ps visitate acrocorinto, ci si sta benissimo

seconda digressione: tra l’oracolo e l’ombelico

ma se vi dico che c’è un posto fatto così:

in una cornice naturale di monti ubertosi e pietra da taglio

con una fonte d’acqua rituale

è stato ricavato un percorso in salita che si dipana tra cappelle votive e statue

e collega sfarzosi edifici sacri e splendidi spazi collettivi

cosa vi viene in mente?

già… sono migliaia di anni che il paganesimo si ripete uguale a se stesso

comunque, oltre alla suggestione innegabile del luogo, è stato interessante incontrare Socrate e meditare su ciò che veramente porta felicità

e no… non sono la salute il denaro e tutte quelle cose lì

alla fine se non hai la sapienza non sai cosa fartene di tutte quelle cose lì, una questione di cultura materiale quindi!

e poi abbiamo scoperto che cosa è sapienza per Paolo

prima digressione: in mezzo all’aria

Partendo da una deliziosa chiesina ortodossa dell’xi secolo (non verificato) dotata di tutto quello che ci vuole: icone, devozione, candele, canti, incensi e benedizioni ci siamo inerpicati tra i dirupi che sovrastano Kalabaka.

Meta i mitici monasteri costruiti su questi pinnacoli di roccia mozzafiato.

Qui diventa palpabile la preghiera del cuore degli antichi monaci, tutt’uno con il respiro, immersi nella vita dello spirito.